Questa guida è dedicata a chi vuole scoprire la Puglia lentamente, attraverso luoghi ed emozioni che l’andare veloce nasconde ai sensi. Pedalata dopo pedalata, all’ombra di querce millenarie, ulivi monumentali e della fitta macchia mediterranea, quella che si svela agli occhi del cicloturista è una Puglia meravigliosa e inaspettata. In dodici differenti itinerari, dal Gargano al Salento, la Puglia è raccontata in un grand tour di duemila chilometri, da percorrere in bicicletta, ma anche a piedi o a cavallo, attraverso antichi sentieri, strade di campagna e a basso traffico. Questa guida può essere utilizzata per comporre percorsi a seconda dei gusti e delle preferenze di ciascuno. Non occorre essere ciclisti allenati. Ogni itinerario è suddivisibile in più tappe, per viaggi settimanali, escursioni giornaliere o long week-end. Tra una tappa e l’altra è possibile scoprire specialità gastronomiche, visitare musei, borghi e città d’arte, per un viaggio all’insegna della cultura e del benessere. La Puglia è unica, ma non è una. Cambia volto ad ogni stagione. L’invito è a scoprirla tutta, lentamente. Buona strada!
ANELLO DEL SALENTO
Giù fino al tacco dello Stivale e lenta riconquista del cuore rurale del Salento. Questo itinerario procede a passo lento, lungo gli spot più belli della macchia mediterranea. Si parte dall’interno, da Maglie, per andare verso la costa e assapo – rare le diverse facce del Salento attraverso Muro Leccese , Giurdignano e Otranto. Poi Punta Palascia, il punto più orientale d’Italia, dove si ammira l’alba prima che in qual – siasi altro angolo del Belpaese. Da qui, l’Albania è distante appena 70 km. Inseguendo la brulla costa adriatica, si giun – ge alla piccola baia di Porto Badisco, dove approdò Enea in fuga da Troia e, infine, a Santa Maria di Leuca, Finibus Terrae, la spartiacque dei due mari: lo Ionio e l’Adriatico. L’i – tinerario, da qui, risale dal versante ionico, spingendosi alla scoperta del nucleo medioevale di Castrignano e del mau – soleo Centopietre a Patù. Dopo un’immersione tra i filari di ulivi perfettamente allineati, si ritorna, per pochi chilome – tri, a rimettere gli occhi sul mare e su una delle città stori – che del Mediterraneo, Gallipoli. L’anello che celebra il certo matrimonio tra il cicloturista e il Salento regala il magnifico spettacolo barocco di Nardò e i tesori d’arte di Galatina. Si conclude con il ritorno a Maglie .
“È difficile esprimere quel che si prova quando par di correre su una carta geografica. Stavamo in equilibrio su una linea. E quella linea significava nello stesso tempo il Sud e l’Est, punti favolosi dell’Italia. La Puglia era bella, bisognava toccarne il fondo.” Franco Antonicelli
Il lago rosso A due passi da Otranto, le cave di bauxite, un tempo utilizzate per l’estrazione di alluminio. Oggi si lasciano ammirare nel gioco di dune rosse a picco su un laghet – to sorto dalla falda freatica nata dopo la loro dismissione. +39 083 68 01 436 Nardò Tra le vie del centro storico di
Nardò, piccolo gioiello dell’arte barocca, si racconta la storia del barbiere Luigi Stifani che a partire dagli anni Trenta suonava il violi – no per le donne “tarantate”. Morse dai ragni velenosi erano costrette a ballare fino allo sfinimento. +39 0833 83 69 28
La Notte della Taranta Nel cuore della Grecìa Salentina, dove ancora si parla il griko, antico idioma di origine greca, risplende Melpignano. Il picco – lo borgo, ogni estate, accoglie il concertone de La Notte della Taranta, una grande festa dai ritmi incalzanti e danze sfrenate, legate alle storie della tradizione. Info lanottedellataranta.it I muretti a secco
I muretti a secco sono un’arte an – tichissima, ostinata e paziente, in armonia con gli equilibri della natura. Dividono i terreni tra gli ulivi e, senza l’aggiunta di malta o cemento, permettono all’acqua di penetrare. L’arte dei muretti a secco oggi è riconosciuta come Patrimonio Unesco.
Meritano una visita il Parco Naturale Regionale Costa Otran – to, nato dalla volontà di tutelare un patrimonio naturalistico irripetibile; le torri costiere di Gallipoli, alcune delle quali visitabili; il piccolo fiordo salentino, il Ciolo, vicino San – ta Maria di Leuca che regala panorami a picco sul mare; la monumentale fontana a cascata di Santa Maria di Leuca, con la scalinata e la colonna romana, sono le opere termina – li dell’Acquedotto Pugliese; Punta Meliso, il punto d’incontro tra i due mari, lo Ionio e l’Adriatico. Si prosegue per Coriglia – no d’ Otranto, il “paese parlante” della Grecìa salentina, per le sue finestre con scritte ed epigrafi ed il primo giardino fi – losofico d’italia, il Giardino di Sophia, in cui passeggiare tra i pensieri dei filosofi di tutti i tempi; Maglie, detta anche la “Burago del Salento” per la rinomata industria dei merletti a “punta d’ago” e dei ricami. Ancora, Porto Badisco, località balneare sull’Adriatico, fu il primo approdo di Enea descritto nell’Eneide di Virgilio; presenta ritrovamenti di Menhir, megaliti monolitici del neolitico. E infine Galatina, legata al cul – to di Santu Paulu, ricordato a ritmo di pizzica per aver aver dato ad un uomo del posto facoltà di guarire dal morso della tarantola, in cambio di ospitalità.
L’itinerario presentato in questa guida interseca in più punti la costituenda “rete ciclabile regionale”, le cui dorsali sono individuate nei tratti regionali delle ciclovie nazionali (BicItalia) ed europee (EuroVelo) secondo quanto previsto dal Piano Attuativo 2015-2019 del Piano Regionale dei Trasporti (L.R. n. 16/2008). In particolare, gli itinerari proposti incontrano: la Ciclovia Adriatica, la Ciclovia dei Borboni, la Ciclovia degli Appennini (con le varianti: Gargano e Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese), la Ciclovia dei tre Mari e la Ciclovia dei Pellegrini . L’ASSET, Agenzia Regionale Strategica per la Sviluppo Ecosostenibile del Territo – rio, promuove i luoghi dello sport in Puglia, quali cammini, sentieri, palestre a cielo aperto e Ciclovie. Consulta online la cartografia e scarica i tracciati in formato KML sul sito dell’ASSET: asset.regione.puglia.it